Antonio Serra

Antonio Serra (economista)

Antonio Serra (Celico, metà XVI secolo – Napoli, primi anni XVII secolo) è stato un economista e filosofo italiano della scuola mercantilista.

Poco si conosce della sua vita: operò a Napoli, cercando di indicare i rimedi per risolvere gli enormi problemi sociali ed economici creati dal dominio spagnolo. Nel 1613 Serra fu imprigionato[1] forse a causa della sua partecipazione ad un tentativo[2] di insurrezione per liberare la Calabria dalla dominazione spagnola.

Mentre era in carcere compose il trattato Breve trattato delle cause che possono far abbondare li regni d'oro e d'argento dove non sono miniere e lo dedicò al viceré Pedro Fernández de Castro y Andrade, conte de Lemos, che aveva già conosciuto e di cui sperava l'aiuto.

Serra ha analizzato le cause della scarsità di moneta nel Regno di Napoli e dei fattori che avrebbero potuto invertire questa tendenza economica.[3] Egli fu il primo ad analizzare e comprendere appieno il concetto di bilancia commerciale sia per i beni visibili che per quelli invisibili (i servizi e i movimenti di capitali). Ha spiegato come la scarsità di moneta nel Regno di Napoli fosse causata dal deficit della bilancia dei pagamenti. Utilizzando le sue scoperte fu in grado di respingere l'idea, all'epoca più diffusa, per cui la scarsità di denaro era dovuta al tasso di cambio. La soluzione prospettata al problema era indicata nella promozione attiva delle esportazioni. L'opera segna il distacco dalle concezioni moraleggianti e filoecclesiastiche per passare ad una visione laica
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Il 27 dicembre 2013 presso la Biblioteca Civica di Cosenza per iniziativa della Associazione “Aria Rossa” e con l’intervento del prof  Beniamino Quintieri si è tenuta una iniziativa di approfondimento sulla figura di Antonio Serra, pensatore cosentino che pubblico nel 1613 il “ Breve Trattato delle cause che possono far abbondare li Regni d’oro e d’argento dove non sono miniere”

Tra la fine del Cinquecento e il Seicento straordinaria fu la testimonianza  di pensatori ed intellettuali calabresi.

Telesio, Campanella, Serra, Foscarini  punteggiano in quell’epoca  la storia del pensiero e segnano la cultura nel Regno di Napoli. Alcuni di loro pare che addirittura si conoscessero e condividessero le stesse ansie, le stesse traversie di vite di sofferenza,  il  medesimo impegno civile e politico.

Di Serra, cosentino, si occupò Benedetto Croce;  pubblichiamo uno stralcio della sua trattazione pubblicata nella “Storia del regno di Napoli” nella edizione del 1931 (Editore Laterza) -
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Segnaliamo poi la trattazione molto bene strutturata di Alessandro  Roncaglia su Treccani.it.

Pubblichiamo l’opera del Serra - edito nel 1986 dal Medio Credito Regionale   in forma di copia anastatica di una edizione dell’ottocento e pubblicata a Napoli per la prima volta nel 1613 – con la prefazione di Alberto Rossetti.

La figura del pensatore cosentino ha poi avuto l’attenzione  di molti studiosi anche calabresi fra i quali di recente Leonardo Granata, Oreste Parise ed altri.   

BreveTrattato  Allegato 1 
Breve Trattato  Allegato 1