IL Papa si dimette

il Fondino del 11 Febbraio 2013

Il  Papa si dimette

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Benedetto XVI, nel Concistoro di stamani 11 febbraio 2013, ha annunciato le sue dimissioni che avranno effetto dal 28 febbraio.

La notizia sorprende, naturale ! sorprende perché è dal 1415 che non avveniva la dimissione di un Papa.

Sorprende per la emozione che sempre suscitano annunci tanto inaspettati quanto rilevanti.

Sorprende perché ognuno si fa domande.

1) La realtà è quella pronunciata al Concistoro: il suo stato di salute e delle sue forze fisiche e la responsabilità di sentirsi inadeguato davanti ai gravosi compiti cui è sottoposto il Sommo Pontefice.

2) Altre motivazioni, le più varie, immaginate o supposte, sono altrettanto reali.

3) La realtà degli ultimi dolorosi e inediti avvenimenti che hanno coinvolto il Vaticano in “spy affaire” a sfondo scandalistico e finanziario.

4) Le turbolenze di una Curia romana per troppo tempo “interessatamente” assente dal suo proprio compito di guida morale soprattutto nei confronti della società italiana e in qualche modo negli ultimi quindici anni “scandalosamente” schierata a favore di una parte politica.

5) La ripresa di interesse specifico ai richiami più impegnati ed approfonditi nei confronti della vita italiana ed europea.

6) La probabile esasperazione degli animi nella Curia per il doppio papa straniero.

7) La terribile attesa di un nuovo fervore cristiano e la delusione sempre incombente.

8) Il dilemma fra la teologia della liberazione e il timore di perdere la tradizione.

9) la irrisolta minaccia del Darwinismo

10) Le combattute differenze fra eros e amore divino, la omosessualità e la pedofilia.

11) La attualità della fecondazone artificiale e della morte “voluta” o implorata.

12) Il senso tragico dell’esistenza umana e l’ottimismo della speranza in un uomo animato dall’amore di Dio e dal fascino del razionale.

Tutte queste realtà sono allo steso modo “reali” esattamente come reale è una coscienza che ha interrogato sé stessa sulla doverosità di decidere sulla compatibilità di  Papa Ratzinger a governare ancora la Chiesa cattolica.

Ma il profilo che più colpisce è la  raffinata cultura evocativa di Ratzinger nel decidere del suo disagio.

La “sfrontatezza” del suo ritrarsi sembra ispirata alla sovrapposizione di immagini della storia ma non già per risolvere un conflitto interiore, ma per comporre una soluzione nel riserbo della sua coscienza di religioso, non avendo mai prima mostrato grandissimi entusiasmi per una vita della contemplazione di Dio in mezzo alla gente.

Franco Petramala