Grecia Germania

il Fondino del 23 Giugno 2012

L’Euro è irreversibile

Germania-Grecia  4 a 2

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Germania perde la Germania vince; il gioco si fa duro anche per quel paese.

I toni del vertice di Roma fanno presagire che qualcosa sta cambiando; ma probabilmente non è la sensazione di ripresa dei paesi in difficoltà che prevale, bensì la preoccupazione della sofferenza anche della Germania.

Questo il risultato del vertice di Roma fra i premier di Germania Francia Italia Spagna.

Berlusconi aveva forse sperato che qualche crepa si creasse per dare più forza alla sua tesi tranciante “ uscire dall’Euro” oppure “che se ne andasse la Germania” !!.

Il razionale, il razionale che quasi sempre non divide, non può totalmente fallire davanti alla istintività ed alla passione specialmente quando si tratta del futuro di stati e di nazioni.

Effettivamente Berlusconi non si decide a prendere atto che il PdL si è frantumato ed i suoi fedelissimi ovvero quelli che hanno beneficiato delle sue performances di questi anni, si stanno organizzando per conto loro, tradendolo come era nella più ampie previsioni,  alla ricerca di una isola dei famosi, magari confinati e dediti ai riti evocativi del passato glorioso.

Berlusconi sostiene, imperterrito ex imperatore di cultura giapponese che non si arrende neanche  a guerra finita, “Sarò ancora leader”.

Stavolta Bersani è stato caustico e anche simpatico : “non si arrende mai!!”. Appunto.

Chi avesse  pensato di trovare nella partita di calcio degli europei fra tedeschi e greci, un motivo per imbastire, a risultato acquisito, un improbabile ditirambo satirico e vignettistico sulle sventure della Merkel che con le cosce scoperte tentasse di fermare l’irresistibile centroavanti avversario, è rimasto deluso. Il risultato è stato perentorio.

E così sia.

Forse meglio continuare a pensare da appassionati italiani di calcio a sconfiggere la Germania come è nella tradizione del calcio internazionale, ed a pensare di più e meglio a come tornare a fare una politica di coesione fra stati, stavolta vera, non subordinata ala sistema finanziario, come è accaduto dopo il 1989 e negli ultimi anni, con la cessione della titolarità del governo della economia alla speculazione dei finanzieri, quelli consolidati e quelli che alla finanza sono approdati successivamente come propaggine delle loro attività imprenditoriali, relativamente nuove.

Non c’è tempo da perdere ed i partiti, se non vogliono definitivamente cedere il passo ad un’altra deriva, stavolta più probabilmente di centro sinistra, devono imporre a sé stessi la comprensione piena dei fenomeni sociali e rompere con questo regime governato tramite gabellieri e imbonitori in parata.

Franco Petramala