Casini Alfano

 

Il Fondino del 24 aprile 2012

Casini ed Alfano si propongono costruttori dell’Arca, almeno di due però, che dovrebbero accogliere le specie moderate.
La piega che prendono le elezioni francesi e il vento tedesco e olandese e lo stesso umore diffuso italiano, la crisi del sistema Europa” stanno spingendo perché l’operazione di recupero della “specie moderata”, sia ultimata al più presto, appressandosi l’evento del diluvio ( l’aggravarsi della crisi economica ed occupazionale, le elezioni, la crisi del governo Monti ).
Entrambi i partiti moderati vogliono andare “oltre” sè stessi, perché sanno che il compito è di imbarcare species quanto più possibile numerose per non rimanere intrappolate in una sorta di icona del passato. Ma sanno bene che non ci saranno due rifugi ma uno solo.
Sarebbe per essi un vantaggio dal punto di vista numerico accedere alla idea di una sola Arca, ma uno svantaggio per la pretesa di far prevalere gli uni agli altri, naturalmente non le sociologie bensì le individualità.
Sanno bene però gli uni e gli altri che l’unica linea di resistenza alla chiusura di una epoca di straordinarie fortune del Centro Destra e di straordinario sconvolgimento della società italiana, “destruita” dalla cultura di nuovi barbari, è la
  loro unione e la loro logica occupazione del territorio politico dell’area indistinta delle pure opportunità.
Eloquente l’esempio della Calabria e della alleanza fra Destra e UDC.
Fuor di metafora il disegno della destra è fisiologicamente e culturalmente egemonico e questo ce lo portiamo da prima del ventennio fascista; il ruolo dell’UDC è quello dei facilitatori e simile a quello degli integralisti croati al tempo della occupazione tedesca. In ogni atto del governo regionale questo appare ed è, gli UDC appiattiti anche nelle azioni di governo diretti o ispirati da oscuri gerarchetti contro chiunque non “appartenga”, anche a costo di commettere ed essere coinvolti in crudeltà tipiche di quella cultura di destra.
E prima che la bolla scoppi !!!

Franco Petramala