Falcone

il Fondino del 25 Maggio 2012

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Falcone Borsellino, Kafka e l’Autorità in crisi

 L’autorevolezza appare una finezza lessicale e niente altro.

 Chiedere a chi sta più in alto di vigilare su chi sta più in basso nella Pubblica Amministrazione e nelle istituzioni è cosa vana, inutile, ridicola, dannosa, percepita al più come donchisciottesca e balorda, banale e infantile, finanche eversiva.

 Ecco !!! eversiva, si solamente un impulso, uno sbattere il pugno sul tavolo e dire gridando a mezza voce, per fare sentire meglio la protesta ed il dolore che sale, un profferire “ma questo è ingiusto…!!!!”

 E’ eversivo perché intanto il sistema, irragionevolmente degradato, esagerato nella sua dozzinalità, lambisce anche aree ritenute intoccabili o difficilmente sfiorabili, come gli ambienti che Falcone e Borsellino frequentavano per ragioni di ufficio.

 Gioco di potere occulto di riti nei pressi di quelli satanici, fatti di simbolismo e sopraffazione fisica e psicologica, lugubre, cattiva e crudele nelle espressioni e negli esiti sanguinari di accumulazioni furtive.

 Dov’è l’autorità ?

Dove la consolazione del rispetto degli altri e di sè stessi, del sereno della coscienza, davanti a spettacoli quotidiani in cui i ladroni non si industriano nemmeno di spadroneggiare simulando e sottraendo comunque e sempre, tanto sono tutelati da istituzioni che esercitano la guardiania sui loro sporchi affari ?

 Tutto questo in gran parte del paese oggi accade e non da oggi.

Siamo così impiastricciati che qualcuno ha anche il coraggio di sorprendersi della predicazione di Grillo…e di domandarsi finanche il perché !!!

Chi aspira a divenire autorità?  chi può chiedere che un Salomone provveda, chi è che consola è offre speranza a masse enormi di cittadini schiavizzati nel bisogno dagli amministratori della perversione ?

Chi?

E come si permette tizio a dubitare e invalidare, a tendere la mano se a ciò non corrisponde un vantaggio per il tirannello di turno che coinvolge e condiziona, che ricatta anche i santi o semplicemente i semi semi semi dei dell’olimpo?

 Dove è?

Semplicemente non c’è.

 Ah, Kafka, Kafka.

 Franco Petramala