Il Diario del 7 aprile 2013

il Fondino del 08 Aprile 2013

Il Diario del 7 aprile 2013

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Marito uccide moglie e figlia per problemi economici.

La quotidiana bomba in Afganistan uccide 10 bambini.

I proiettili che uccisero i pescatori indiani non erano i marò tuttora accusati dalla Magistratura del Kerala, ma di altri marò.

Il Papa: “ Fratelli e Sorelle, Buonasera” e rasserena con la sua semplicità.

Insiste a chiamarsi Vescovo di Roma e non Papa. Chissà perché, dal primo momento della sua elezione l’interrogativo è si è posto.

Ieri qualcuno, fuggevolmente, mi ha suggerito: ma perché un altro Papa c’è ancora e si inspessisce l’interrogativo.

Metà del PD insiste per un accordo di governo con Berlusconi passando per la scelta sul Presidente della Repubblica.

Asinio Pollione, intimo amico di Cesare sebbene inascoltato, proprio di questi giorni ma nel 44 a.c. aveva avvertito l’interessato del pericolo che correva il “primo e veramente unico imperatore, come sosteneva Mommsen.

Ingiusto rilevare la ovvietà dell’atteggiamento di Asinio Pollione.

Le osservazioni di Saviano sul fenomeno e le dinamiche del traffico e delle organizzazioni per la diffusione della coca e la sua influenza sui profitti delle banche, non meritano invece questa indulgenza.

L’impressione che il decreto sulla erogazione dei crediti delle imprese nei confronti dello Stato e degli Enti pubblici locali sia organizzato in maniera speciosa e priva di quella immediatezza delle procedure da rendere effettivo un vantaggio per i creditori e non per le banche, è forte e preoccupato ancora una volta.

Ma sapremo domani, quando sarà pubblicato ufficialmente speriamo leggibile.

Se però è vero che è possibile per le aziende compensare debiti fiscali e crediti commerciali, speriamo che non si intensifichi l’attività di controllo fiscale per staccare altri ticket dovuti a controlli ed aumentare così la massa debitoria dei piccoli imprenditori.

Sarebbe un’altra beffa come suggerisce Gianfranco: “concedere vecchi diritti in cambio di nuovi doveri”.

E’ incredibile ma in questo paese il male non è il male; il male è la possibilità di cambiare il male in bene.

Bisogna eliminare il precariato !!! troverete qualcuno che censurerà ogni tentativo.

Se doveste avventurarvi a chiudere un lager, attenzione, sareste censurati e si troverà il modo di farlo.

Certamente non così come coloro i quali hanno organizzato i lager e coloro che dalla gestione dei lager hanno lucrato potere contrattuale, posti di lavoro, potere politico e soldi.    

I dieci saggi di Napolitano stanno per scadere, ma non termineranno i loro “lavori” almeno fino alla scadenza del Presidente della Repubblica.

Onida il Saggio, in fin dei conti, aveva ragione.

Franco Petramala