L’Eredità

il Fondino del 15 Ottobre 2013

L’Eredità

La storia di Socrate ha ispirato, emozionato e confortato.

La estrema necessità ha indotto sempre alla ricerca di un ricovero pur poverissimo.

Le immagini della condizione di denutrizione dei bambini dell’Africa associano pietà e commozione.

Messaggi, più che di ottimismo, di comodità consumistica la pubblicità delle auto sempre in fase di innovazione o quella sfavillante dei profumi.

Il senso di benessere delle diete miracolose è una sensazione che non  rimane !.

La “Bossi Fini” offre la opportuna chiusura del sipario, impedendo almeno di vedere quel che succede prima del naufragio.

Sentire i passi del tempo e sperare che si fermino, parole non ricordo di chi; per consentire così di guardare più a lungo, di considerare di più la bellezza trasfusa nella Divina Commedia o la meravigliosa simpatia di Socrate nella interpretazione teatrale di Ermete Zacconi, o il sacrificio “ingiusto” di Moro o la partecipazione attiva ai bisogni reali del vicino. C’è bisogno che i passi del tempo un poco, solamente un poco, si fermino o almeno non si odano: semplicemente perché abbiamo bisogno di più tempo. 

Per raccogliere una eredità di civiltà senza i giochi degli equivoci come nel  dissacrante pirandelliano dell’ “Io l’erede” di Eduardo.

Noioso sarebbe citare la eredità dell’Unità ‘Italia dal 1861 al fascismo ed ancora più ripetitiva la stessa eredità del fascismo.

Ma c’è una eredità di questi ultimi ventanni che vanno sotto il nome di anni del berlusconismo?

Certo che c’è. E’ la constatazione che non la riflessione politica, ma il “mordi e fuggi” l’apparire e il dileguarsi, le abilità insistite, siano il precetto etico e politico.

Dopo Berlusconi il tema non sembra sia quello dell’alternativa storica al leader milanese del centro destra, ma quello di chi ne possa raccogliere la eredità a destra o a sinistra.

Non sembra un mondo che si divide fra passato e futuro ma fra umani impotenti e rassegnati e zombi che tentano di confondersi nella folla per sopravvivere spacciandosi per umani.

In giro si dice: Renzi può essere  il nuovo Berlusconi.

Venti anni non sono bastati al popolo bastonato per la sua incapacità ad essere critico pur offrendo generosamente il consenso come accadde al tempo della Democrazia Cristiana o del Partito Comunista o degli altri partiti.

Il “pensiero unico” proposto al popolo sembra corrispondere alla adesione al Conducator di turno, poi dove viene condotto sembra che allo stesso popolo non interessi

Certamente le percentuali di adesione alla DC sono state cospicue e costanti, ma la DC faceva capire a tutti la direzione dove sarebbe andato il Paese: Occidente, antifascismo, Europa, verso lo sviluppo complessivo del paese, recupero di classi sociali e territori rimasti esclusi per secoli.

In tale contesto banale è la storia del “tutti salgono sul carro del vincitore”, ovvietà e conferma di fenomeni verificati.

Aggiungiamo poi che la nuova ventata di evangelizzazione suggerisce l’idea che conviene sempre confermare la distinzione fra peccato e peccatore.

 

Franco Petramala