Monarchia e Oligarchi

il Fondino del 18 Novembre 2013

Monarchia e Oligarchi

La Monarchia non è né buona né cattiva: è la monarchia.

Non ha nulla di razionale e per tale va considerata, per quanto subita tollerata o repulsa. Tuttavia è’ un innegabile dato storico che ha dominato l’organizzazione civile per millenni e sotto mutate forme prosegue a dominare tanta parte del mondo, specialmente quando le società, nella modernità, vivono crisi profonde economiche e di identità.

Una volta accettare la monarchia non aveva alternative, oggi appare un trasferimento di responsabilità, un alleggerire la gravosità del provvedere direttamente da parte dei cittadini e delle sue rappresentanze, ormai conosciute e riconosciute dopo l’epoca della rivoluzione liberale e dei movimenti popolari.

Oppure è la ostentazione sfrontata, ma efficace negli effetti comunicativi, di non essere in grado di affrontare la sfida dei tempi nuovi. Ed allora ci si affida !!

La fiducia in Berlusconi ha questi connotati.

Ma nella democrazia italiana o in ciò che rimane della democrazia italiana, la Monarchia a destra ha il contraltare a sinistra, ma quest’ultimo ha malamente interpretato il suo ruolo, rendendo più credibile e quindi salvifico il patronage della monarchia a destra.

La Oligarchia invece, nella tradizione occidentale, è una forma di governo cattiva, non perché formalmente antidemocratica, ma perché usurpatrice della struttura democratica o monarchica del potere. E’ degenerazione di entrambi i sistemi.

Nella destra italiana è quello che sta accadendo in questi giorni.

Non sembra tuttavia che nella intenzione dei “ribelli” del PdL ci sia effettivamente l’esigenza di articolare la destra in monarchici e in oligarchi, mostrando le differenze fra un potere assoluto e un potere condiviso seppure di pochi, quindi formalmente democratico.

Vi sarebbe invece la necessità di riaccreditare un Centro per tranquillizzare finanza,  masse di lavoratori impoverite fino allo stremo, lo strapotere di poteri intriganti che oggi governano il Paese in lungo e in largo utilizzando spiate e “Metodi Boffo”, Un Paese divenuto teatro di vendette plateali che nei loro eccessi di primitivismo assoluto coinvolgono tutti, istituzioni e gruppi sociali, mass media e poteri più o meno legittimi e più o meno occulti, ricevendo da essi protezione in un sistema di condizionamenti, di minacce e ricatti.

In buona sostanza se il potere politico democratico è forte nulla impedisce la mediazione fra poteri forti.

Ma se il potere politico democratico è debole e sopraffatto, tutto diventa teatrino e governo fantoccio, dal Governo al Parlamento, dagli Enti Locali alle altre Istituzioni, per non accennare al vuoto dei Partiti ed alla inefficacia e a volte inettitudine ed opportunismo dei Sindacati.

La estrema istanza politica è perciò quella di occupare il centro dello schieramento, dove ambizioni frustrate, prepotenze e disastro dello Stato e del suo ordinamento, conflitti di competenza far le istituzioni e conflitti di interesse di varia natura e forma,  possono continuare a coesistere e a sopravvivere a sè stessi.

Ciò contraddice lo schema bipolare e alternativo. Lo schema maggioritario è miseramente alla deriva, al di là delle ciance televisive.

Il paese è stato ”gestito” per 20 anni secondo questo schema “modernista”, malgrado le prediche di chi sosteneva la “visionarietà” della riforma del sistema, ed oggi le classi dirigenti tentano di sopravvivere  rimescolando le carte, con la perpetuazione del sistema elettorale del “Porcellum”, invenzione “geniale” funzionale proprio alla degenerazione del sistema maggioritario. Si direbbe il massimo della depravazione !!

Contrordine dunque, Il sistema non è buono: né il maggioritario né il proporzionale.

Ed allora? Poiché non è prevedibile che il rimedio delle Larghe Intese si rinnovi o duri a lungo, la soluzione “fisiocratica” sarebbe quelle di un cumulo di presenze, senza andare per il sottile fra virtuose e degenerate, al centro e….tirare e a campare !!

A destra e a sinistra rimanga chi vuole.

Che l’ambiente parlamentare diventi tripolare quadri polare o altro non ha importanza; la nuova parola d’ordine, il messaggio subliminale di moda è: Il sistema è buono se è oligarchico.

Ovviamente alla oligarchia di destra si accoppia volentieri e “fisiologicamente” la oligarchia di sinistra: ciò che era incompatibile ed inconfessabile, cioè le relazioni fra destra e sinistra in ambiente maggioritario, diventa la nuova frontiera  della politica militante.

Poiché Berlusconi non sarebbe credibile in questo tentativo di recupero di credibilità con politiche centriste, essendo le larghe intese una bugia o una invenzione teatrale, con molta astuzia, utilizza, al peggio !!, l’avanguardia di Alfano per rimanere in corsa, affiancandola nella sua vicinanza al Centro politico e di governo; tanto che dichiara che l’alleanza concreta fattiva e di intesa, continuerà con la Nuova Destra. 

Il risultato è lo sfacelo. Dopo ventanni di divisioni, contrordine: si va a alle compromissioni impoverite fino alla pappa opportunistica, alla marmellata delle culture politiche, in un Paese sempre di più cumulo di macerie economiche istituzionali e morali.

Franco Petramala