Una mano lava l’altra

il Fondino del 28 Febbraio 2013

 Una mano lava l’altra

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Ci risiamo.

Lo scenario sembrava chiarissimo. I sondaggi lo dicevano, gli intellettuali lo dicevano, i sindacati lo dicevano, il popolo lo diceva, i mercati lo accettavano.

Vince il Pd, esplode positivamente Grillo, Monti non esplode ma rimane una garanzia per una probabile alleanza con Bersani e Berlusconi perde definitivamente.

Credevano questo perfino i fedelissimi dello stesso Berlusconi che addirittura non volevano che continuasse a rappresentare il PdL, e nemmeno la Lega lo voleva come leader della coalizione; lo avevano pregato di mettersi da parte e consentire a questi peones di eleggersi il rappresentante del villaggio per farlo sopravvivere.

Ma Berlusconi sapeva che tutto si sarebbe dissolto in sua assenza perchè il popolo lo amava, dal di dentro, dall’intimo di una cultura politica consumistica e vetrinistica, sostituta di quella delle deposte ideologie.

Ma Berlusconi sapeva che questo bisogno di una parte del popolo di sentirsi protagonista, come accadde in passato, di una qualunque avventura coloniale contro i poveri impotenti negri dell’Eritrea o dell’Abissinia, o della avventura mondialista ed esaltata nazifascista, aveva bisogno di essere provocato e così inventa le restituzioni delle tasse e quindi del maltolto.

Avevo scritto che la mia meraviglia era di trovare il Pd.L alle soglie della autodistruzione, mi meravigliavo cioè che fossero scomparsi i consensi a Berlusconi.

E ragionavo: in Italia circa un 30 % dell’elettorato è di centro destra ma non tutto senza consapevolezza e coscienza, circa il 30 percento suddiviso fra tutti gli schieramenti è di opportunisti senza rimedio che si fanno questo coerente ragionamento: il voto? chi lo vuole me lo deve pagare.

E Berlusconi è stato lì pronto: continuate a votarmi, comprate due e pagate uno.

Il 30%, fatidica percentuale, per raggiungerla c’è sempre la possibilità di utilizzare chi vuole il permanere di questo stato impotente e fasullo, disordinato in nome di una ristrutturazione a cui la sinistra ha dato il suo contributo con la modifica del Titolo V della Costituzione, con organi di giustizia le cui decisioni si accavallano e sovrappongono, con una economia deregolamentata, anzi soffocata da un apparato finanziario che ha preteso le non regole e che ci ha regalato la chiusura del sistema creditizio e dei suoi servizi per famiglie e le imprese. Nella sostanza un sistema di protezioni.

Sommate queste percentuali, dividetele per una media che potrete inventarvi come meglio credete ed avrete il risultato elettorale.

Colpa della legge elettorale “porcellum” ?

 Ma perché disprezzare una legge votata dal Parlamento e sotto sotto accettata da tutti?

E’ una legge con la sua dignità. Ma è …disgustosa. Non per tutti, a qualcuno o a molti avrà fatto comodo no?

Certamente a chi l’ha voluta nel 2005. Anche a chi è convenuto?

Certamente a chi è stato premiato da questa legge, a chi essendo in deficit di consenso ha recuperato quel tanto da poter dire: ci sono sempre anche io e non mi escluderete. Senza di me …non fate nulla….e’ una forma di …..intercettazione, altro che !!

Franco Petramala