La maledizione ovvero l’inganno del male

il Fondino del 30 Luglio 2013

La maledizione ovvero l’inganno del male

La disastrosa crisi economica che caratterizza la vita di Paesi come la Spagna, il Portogallo, l’Italia, la Grecia, fra gli altri, colpisce cittadini, prima ancora che europei. Sono cittadini depositari di storia di tradizioni di culture che hanno segnato in maniera decisiva la civiltà umana.

Non solamente nel passato, ma nell’attualità hanno promosso e riveduto gli errori e le brutture imperdonabili degli anni di barbarie della prima metà degli anni 900’, che insieme al progresso hanno caratterizzato l’intera Europa.

Sono paesi che hanno promosso l’Europa e la sua costituzione, ma non le modalità di esercizio dei fondamenti europei. Per molti aspetti sono le vittime di quelle modalità.

Dunque abbiamo paesi immersi nella crisi economica e nel blocco conseguente delle istanze virtuose dello sviluppo o del mantenimento del Welfare secondo politiche di sicurezza sociale e di solidarismo.

 Disastro ferroviario di Santiago di Compostela in Spagna (70 morti), disastro della strada di Avellino in Italia di Avellino (35 morti), disastri del maltempo al nord, morti per sacche di sangue infetto somministrato in ospedali.

 Le insicurezze prevalgono e la serenità in questi paesi ed in queste società non si avvertono più. Si avvertono invece le paure e le insicurezze, la probabilità che tutto precipiti in un batter d’occhio avvertendo la fine di un’epoca di prosperità e, con dolore e smarrimento, l’inizio di un’epoca di passione dolorosa lunga quanto le crisi epocali della umanità.

Quelle disgrazie non sono semplici inefficienze o disattenzioni, sono il risultato di un ambiente, di un modo di intendere il quotidiano che non rassicura, che non offre un modo usuale e lineare di comportamento e di previsione. O peggio salti mortali all’indietro nel tempo con il ritorno di fantasmi paurosi.

Non sono maledizioni o flagelli che si avverano come in lugubri letture, sono il senso della inadeguatezza di cittadini e classi dirigenti ad affrontare i tempi nuovi, lì dove gli inganni del male sono favoriti dalle disattenzioni e dal disinteresse per un impegno forte e non acritico, fatte di chiarezza e di coraggio delle proprie scelte senza fughe e accomodamenti fino agli opportunismi .

Franco Petramala