La vendita delle Indulgenze

il Fondino del 17 Settembre 2015

La vendita delle Indulgenze

La cristianità fu salvata dalle tesi di Martin Lutero affisse nel 1517 sul portone della Chiesa di Wittemberg, al tempo della vendita delle indulgenze.

E’ una tesi.

Il pentimento e la predicazione di Francesco d’Assisi salvò il mondo cristiano dal disastro della crisi morale contemporanea al conflitto fra Stato e Chiesa che vacillava, dacchè alla fine del 400 d.c. Gelasio Primo codificò la relazione distinguendo il temporale dallo spirituale?

E’ una tesi

Le esternazioni di Papa Bergoglio avvertono la crisi profonda dell’etica cristiana e cattolica all’epoca del confronto con l’Islam che si presenta duro e complicato. Egli sa bene che il riarmo morale è quel che sostiene i confronti decisivi.

Epperò !

Le istituzioni europee, generate da profonde riflessioni e avvenimenti  epocali per la storia degli uomini, stanno mostrando segni di progresso o segnali di regresso?

Lo slancio di Federico II^ secondo verso l’unificazione europea, dopo quella tentata da Carlo Magno attorno all’800 d.c., le aperture al mondo degli altri figli di Abramo, lo spirito libero di comuni, territori, coscienze e intellettualità indomabili come quelle di Campanella e Bruno e Galileo ed il calabrese Foscarini, stanno cedendo il passo al  buio ed alle regressioni che tante volte hanno contrappuntato quelle luminosità?

Il buio fa presto a calare:, basta rifare muri lungo i confini e sequenze ossessive di filo spinato e cavalli di Frisia e ciò che non dovrebbe più avvenire in questa Europa, a volte perfino negazionista, avviene !

E’ una tesi.

 “Si  deve insegnare ai cristiani che se il papa conoscesse le esazioni dei predicatori di indulgenze, preferirebbe che la Basilica di San Pietro andasse in cenere piuttosto che essere edificata sulla pelle, la carne e le ossa delle sue pecorelle”.

E’ la Tesi n° 50 di Lutero.

Nel disperato e disperante tentativo di individuare la somma autorità, non c’è chi non veda il Parlamento italiano luogo di contrattazioni, scambi ricatti e baratti, estranei al flusso vitale della vita non felice di cittadini disperati e impotenti, a volte indolenti a  volte tragicamente rassegnati.

 Il suk è il tipico mercato arabo all’aperto o al chiuso, vociante esplicito e sfrontato a cagione della  mercanzia esposta o messa da parte per i clienti migliori, quelli più esigenti e quelli il cui denaro di più pesa e quindi vale di più in virtù di una valutazione primitiva perché incolta.

Viene negata la autorizzazione a procedere nei confronti di una gigante della  dottrina morale della Lega Nord. Aveva formulato apprezzamenti offensivi, a dir poco a sfondo razzistico, nei confronti dell’On Kienge del PD, di pelle nera.

Ella dichiara: «Non polemizzo, ma una domanda a quelli del mio partito che hanno votato così voglio rivolgerla: si sono interrogati sul serio sull’effetto che avrà questo voto, da domani? Con che coraggio potremo trasmettere il valore di custodi dei diritti ai giovani?".

E non solamente ai giovani perchè il quesito è se questa nostra civiltà può continuare a germinare cose positive e a confrontarsi con la forza morale indispensabile con chiunque, per ciò che è inclusivo e quindi di speranza per tutti in un ecumenismo che coinvolga e non crei differenze  a tutti i costi.

E quando si nega la autorizzazione a procedere per un parlamentare affinchè venga sottratto al giudizio in sede civile, nemmeno in sede penale, dopo che i corresponsabili per lo stesso fatto e nella medesima circostanza erano stati condannati per diffamazione, è in Parlamento o nel suk che accade?

Nemmeno la “exceptio veritatis” è convincente nel Suk.

 

Franco Petramala