Il Codice Purpureo di Rossano di cattolici di Franco Petramala

il Fondino del 12 Dicembre 2019

 Il Codice Purpureo di Rossano

di Franco Petramala

Giancarlo Pani S.I. ha pubblicato sul numero di dicembre della Rivista “Civiltà Cattolica” un articolo sul Codice, dal 2015 riconosciuto Patrimonio Universale della Umanità dall’Unesco; nonchè sulle miniature più significative lì contenute fino a quelle che raffigurano il processo a Gesù dando atto, fra gli altri, dell’opera di studio e divulgativa di Luigi Renzo e Santo Marcianò, Vescovi, Franco Filareto Sindaco di Rossano.

Una delle più significative indica: “lo legarono e lo condussero a Pilato mentre Gesù fissa Caifa e l’altro Sommo Sacerdote Hanna formula l’accusa”. Una seconda raffigura Giuda pentito che restituisce i denari a Caifa. Questi, disgustato, si gira dall’altra parte mentre a destra è raffigurato l’Apostolo impiccato.

Il Codex è uno dei più antichi e celebrati codici miniati del Nuovo testamento, di cui la Calabria dovrebbe andare orgogliosa perché la “bizantina Rossano” l’ha custodita.

Francois Mauriac, intellettuale cattolico francese, sosteneva che tutti hanno un protettore, tranne i traditori; proponeva che Giuda fosse elevato a protettore dei traditori ( sic! ), poiché nella coscienza religiosa è additato come reprobo fra i reprobi malgrado la disperata espiazione del suicidio.

Ma quanti traditori della Calabria !!, da tempo immemore e soprattutto nell’oggi della perdita progressiva del residuo di identità, si annidano nelle istituzioni.

Quanti “Sinedrio” romani e  milanesi sono ubbiditi da molti del popolo anche se non inermi, quanti Funzionari evitano i capetti locali e quanti Ascari blandiscono i Barabba e li “rispettano”.

E tuttavia nessuno di questi aspira ad innalzarsi a santo protettore, visto che nessuno di loro pensa al suicidio !!

Franco Petramala