Giancarlo Pani S.I. ha pubblicato sul numero di dicembre della
Rivista “Civiltà Cattolica” un articolo sul Codice, dal 2015
riconosciuto Patrimonio Universale della Umanità dall’Unesco;
nonchè sulle miniature più significative lì contenute fino a
quelle che raffigurano il processo a Gesù dando atto, fra gli
altri, dell’opera di studio e divulgativa di Luigi Renzo e Santo
Marcianò, Vescovi, Franco Filareto Sindaco di Rossano.
Una delle più significative indica: “lo legarono e lo condussero
a Pilato mentre Gesù fissa Caifa e l’altro Sommo Sacerdote Hanna
formula l’accusa”. Una seconda raffigura Giuda pentito che
restituisce i denari a Caifa. Questi, disgustato, si gira
dall’altra parte mentre a destra è raffigurato l’Apostolo
impiccato.
Il Codex è uno dei più antichi e celebrati codici miniati del
Nuovo testamento, di cui la Calabria dovrebbe andare orgogliosa
perché la “bizantina Rossano” l’ha custodita.
Francois Mauriac, intellettuale cattolico francese, sosteneva
che tutti hanno un protettore, tranne i traditori; proponeva che
Giuda fosse elevato a protettore dei traditori ( sic! ), poiché
nella coscienza religiosa è additato come reprobo fra i reprobi
malgrado la disperata espiazione del suicidio.
Ma quanti traditori della Calabria !!, da tempo immemore e
soprattutto nell’oggi della perdita progressiva del residuo di
identità, si annidano nelle istituzioni.
Quanti “Sinedrio” romani emilanesi sono ubbiditi da molti del popolo anche se non
inermi, quanti Funzionari evitano i capetti locali e quanti
Ascari blandiscono i Barabba e li “rispettano”.
E tuttavia nessuno di questi aspira ad innalzarsi a santo
protettore, visto che nessuno di loro pensa al suicidio !!