Ma perchè di Franco Petramala

il Fondino del 27 Gennaio 2021

M a   p e r c h é ?

di Franco Petramala

 

Tutti quegli ebrei inermi e tutti quegli altri deportati, visi emaciati occhi grandi dilatati dal terrore e dallo smagrimento per fame e sete, bambini vaganti nel fango del lager le mani stese alla ricerca di un aiuto da chiunque, fosse anche dei carcerieri, innocenti confidando nella pietà umana. Donne violentate e maltrattate finché il corpo non si fosse ridotto a sterpi rinsecchiti da scartare. E uomini lo stesso.

I più non ignoravano e spesso è così per le barbarie di oggi: “Forse che non sapessero che il silenzio incoraggiasse il torturatore”? (Elie Wiesel).*** Già, io non c’entro, ma è la coscienza che testimonia il declino della degnità fino alla sua scomparsa.

Ma perché solamente dopo, nella memoria, diventando immateriale tutto diviene riconoscibile? Perché non prima?

Non sono bastati e mai basteranno i resistenti alla barbarie, quelli delle montagne, quelli che in segreto salvano vite future come quelle dei bambini di sir Nicholas Winton o i soccorsi di Schindler o di Palatucci.

Sarà il pianto senza lacrime dei torturati a morte e dei sopravvissuti: nel silenzio abissale della disperazione più acuta della propria esistenza espieranno le colpe di tutti.

Visitando Dachau ho seguito il volo dell’uccellino che da dentro a fuori e da fuori a dentro della chiesa votiva aperta e spalancata verso il cielo, chissà, indicava dove quei martiri abitassero.

Franco Petramala

 *** Citato da Don Francesco Savino