Principio di semplicità,
elaborato nel Medioevo, è anche conosciuto come “principio di economia”: per risolvere problemi complessi con deduzioni semplici.
Si dice Flat Tax ovvero Tassa Piatta perché è costante e non
prevedendo quindi scaglioni contraddice platealmente il
principio della progressività che pure è nella Costituzione. Fu
riformulata dalla L. 160 del 2019 con la motivazione politica
che l’imposta così determinata, divenendo bassa, incoraggia a
non evadere.
In effetti la misura, essendo riservata ai redditi da lavoro
autonomo e non da lavoro dipendente, pur con il limite dei
65.000 Euro, privilegia alcuni e non tutti i contribuenti.
Sicché si verifica un trattamento ineguale in contrasto con il
principio costituzionale della uguaglianza nella capacità
contributiva, quindi nel regno del privilegio e del
clientelismo.
Sul punto pressoché impalpabile è stata la reazione dei
Sindacati. Non solamente, ma la Flat Tax, non prevedendo
l’applicazione dell’Iva sulle prestazioni a carico del
consumatore finale, arreca un ingiustificato vantaggio per
alcuni competitori.
Un esempio: se il ricavo lordo di un autonomo o professionista è
di 50 mila Euro viene
esposto un reddito imponibile di
39 mila Euro (perché
vengono detratti forfettariamente i costi relativi alla
produzione del reddito); si dedurranno poi i contributi di
previdenza per 4.000 Euro, per cui il reddito imponibile si
riduce a 35.000 Euro. Su questa somma verrà applicata
dunque l’IRPEF per 5.250.
Senza Flat Tax ci sarebbe stata
un’imposizione di 9.620-.
Con lo stesso reddito di 50.000 Euro un lavoratore dipendente
paga invece 12.475 Euro.
(Sic !) Ove mai si volesseestendere la Flat Tax anche al reddito da lavoro dipendente
si complicherebbero di molto i conti dello Stato.
La riduzione delle contribuzioni fiscali è di sicuro un benefico
per il cittadino a parità di erogazione di servizi e attività
pubblici. Ma Ogni riforma va relazionata alla compatibile
erogazione di servizi comuni. Ma guai a mettere in mano il
“Rasoio di Occam” ad improvvidi prestidigitatori, in attesa di
applausi, ma poco avvezzi a maneggiare lo strumento!
Franco Petramala
*Guglielmo
di Occam Filosofo inglese vissuto nel 1300, poco studiato nelle
scuole, è celebre per l’innovativo metodo deduttivo nelle
indagini scientifiche. Secondo alcuni a lui si ispirò Umberto
Eco nel descrivere l’acume investigativo di Guglielmo di
Baskerville, l’inquisitore de “Il Nome della Rosa”.