C’è un gran brulichio attorno alla intervista del Papa sulla
Stampa del 14 giugno 2022. Dicono i realisti, avete visto che il
Papa ha condiviso le ragioni dei Russi? (Stanno abbaiando alle
porte della Russia. E non capiscono che i Russi sono Imperiali);
dice chi parteggia per l’Ucraina, avere visto che il Papa ha
elogiato gli Ucraini (un popolo coraggioso che difende la
propria terra)? Tuttavia….
Il Papa ha premesso: il
pensiero deve aiutare il discernimento che porta all’azione.
Bergoglio apre la finestra sul tema del
Pensiero e dell’Azione,
quel tema della cultura europea già caro a Benedetto Croce, che
mi è risuonato dal tempo della percezione della complessità del
suo pensiero. Allorché riprendeva, condividendolo, il discorso
di Paolo all’Aeropago:
“In ipso vivimus et movemur et sumus”***.
È questa la fonte del realismo del Papa che anni fa aveva
presagito l’imminente terza guerra mondiale non solamente
commerciale, annunciata dai tanti punti di fuoco.
Bergoglio indica però una speranza
sostenendo: “ai miei
tempi il lavoro con i giovani era costituito da incontri di
studio. I giovani oggi trovano la loro ragione d’essere lungo la
strada e mai in modo statico”. L’esperienza e l’azione, per
quanto problematiche, produrranno ciò che un pensiero invelenito
dalla superficialità non potrà produrre!!
Franco Petramala
***Una traduzione: “Allo stesso tempo viviamo e agiamo e
pertanto esistiamo”