Angelo Panebianco* descrive la crisi del sistema politico
italiano come alla deriva.
” Il sistema reggeva finché c’era un partito egemone (la DC) e
la guerra fredda. La Dc non c’è più né la guerra fredda” (ma non
è così !!).
“Egli si domanda: chi si opporrebbe ad irrobustire i poteri del
Capo dello Stato (con il Presidenzialismo o
Semipresidenzialismo)? risponde: i detentori delle rendite di
posizione (burocrazia, enti pubblici, enti a prevalente capitale
statale, magistrature varie)”. Al contrario quei centri di
potere si rafforzerebbero una volta selezionati da un Presidente
della Repubblica/Governante. Pochi giorni fa citavo in proposito
un antico detto per cui il Re, riconosciuto tale
dall’Imperatore, si comporta come se fosse questultimo**.
La cosa potrebbe funzionare con contrappesi adeguati a quei
poteri temuti se, accanto al Presidente/Governante agisse un
Parlamento altrettanto autorevole, eletto con modalità
rappresentative e non da papocchi come quelle attuali.
Ma i sistemi elettorali li delibera il Parlamento e a questi
partiti è difficile attribuire una iniziativa tanto “critica” da
modificare la legge: ed infatti finora non lo hanno fatto! Non
si arriva a rappresentare alcunché senza avere mostrato un
contenuto di cultura politica. La democrazia non si realizza con
le parate dei soldatini
di piombo ma mostrando la consapevolezza della complessità
politica.
Cosicché, davanti alla inadeguatezza del sistema dei partiti
attuali a provvedere, dovranno essere i cittadini direttamente a
negare che si possa essere religiosi, adorando i tanti
Vitelli d’oro.
Anche non andando a
votare.
Franco Petramala
*Angelo
Panebianco: I Signori(nascosti)del veto. CorSera 16 settembre
2022