Parola frequente, salvifica, rituale e perciò pressoché priva di
sentimento.
Gli avversari della democrazia professano essi stessi di essere
democratici (in Italia come nel Mondo) non essendo necessario
dichiararsi di tutt’altro orientamento per prevalere su una
cultura che ispiri dinamiche e regole egualitarie ma che, senza
un praticato gradimento, ha il colore dell’anonimato e
dell’insignificanza.
Finché l’ultimo
democratico, leggendo
la realtà attraverso gli occhi degli altri, si sentirà tanto
fragile da scivolare nella ignavia della rinuncia alla
democrazia stessa!!
Senza utopia,
divenuti anzi anti utopici, torna alla mente come possibile e
futuribile, ogni forma grottesca di dittatura che spesso già
viviamo.
Non ci salverà la semplice fede nella democrazia senza la
ricerca di nuove motivazioni: ecologiche o dell’etica rinnovata
del lavoro o del credere
nel futuro; anche quelle del non conformismo e del rifiuto
delle idolatrie politiche prevalenti.