È la parabola di Noam Chomsky: una rana cade in una pentola
d’acqua bollente e subito schizza fuori. Ma se la rana entra in
acqua fredda e viene acceso un fuoco lento, la rana non si
accorge del progressivo riscaldamento e finisce …bollita.
È quel che succede al disfacimento del Servizio sanitario
nazionale. Lunghi tempi di attesa e ticket costosi producono la
migrazione di massa dal pubblico.
Il cittadino non si accorge che il pagamento della prestazione,
per quanto non esoso, non muti la sua contribuzione alla
fiscalità generale che dovrebbe già coprire il costo della
prestazione ricevuta e nei tempi fisiologici. Il cittadino non
contribuisce per sostenere il servizio sanitario, mettiamo con
100, ma con 150.
Che strano!! C’era del marcio nel sistema clientelare. Il
cittadino riceveva un favore o una sua promessa. Oggi il
cittadino deve pagare per il “favore” (la prestazione sanitaria
in tempi ragionevoli) con “un di più”, per ricevere ciò a cui ha
diritto!! Questo rovescio del clientelismo si chiama strisciante
privatizzazione del servizio sanitario nazionale e la
responsabilità è interamente della politica!