Scritto il 13 Maggio 2025 da admin
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di Paolo Cosentini
In un mondo alla deriva che non ascolta e abbandona i vecchi e con essi la propria storia, in cui gli egoismi agiscono indisturbati e i valori addomesticati alla bisogna c’era bisogno di una voce come quella di Papa Francesco che riuscisse a riportare la Chiesa all’essenzialità del messaggio cristiano rinvigorendo gli echi del Concilio Vaticano II.
Lasciarsi dietro un Papa gesuita vestito dell’essenzialità francescana non sarà facile e non sarà per niente facile per Papa Leone XIV tenere a bada tutti i rigurgiti restauratori che gorgogliano negli apparati ecclesiastici.
La storia ci insegna che a volte le corse in avanti, e Papa Francesco nel suo “breve” papato è stato un centometrista, fanno correre il rischio di disgregare anziché unire, di aumentare i solchi anziché appianarli.
La nomina del nuovo Papa sembra rappresentare la grande capacità della Chiesa di cogliere i segnali del tempo, sia in termini positivi che negativi, proseguendo un cammino solido e duraturo verso la giusta convivenza umana.