di Franco Petramala
Rende ha scelto Sandro Principe. Un risultato senza se e senza ma che mostra la volontà dell’elettorato di riprendere il cammino interrotto di una città che “si ama”.
Erano stati eloquenti già i risultati del Referendum e le esposizioni dei suoi temi per la Città Unica, quando da Rende, da Castrolibero e da una parte della città di Cosenza si conveniva sulla opportunità di non seguire il rituale di una dozzinale corsa al potere piena zeppa di opportunismi, ma di procedere, intanto, a sperimentazioni comunitarie al fine di raggiungere standard efficienti dei servizi pubblici, insieme ad una visione dello sviluppo dell’Area Urbana, dai trasporti pubblici locali, alla sanità, alla istruzione, che indicasse un esercizio civile dello “star meglio”.
Dinanzi al rischio di divenire una grande Area Interna, chiusa nelle sue memorie e senza prospettive, limitata nella tradizionale unicità direzionale lungo le strade statali e ferroviarie che raggiungono Napoli e lì si fermano. Invece di rintracciare nuove forme di vocazioni allo sviluppo includendo l’area Ionica, utilizzando le risorse e le opportunità del territorio dell’Area Vasta.
Principe ha vinto la sua battaglia contro i calcoli di una classe dirigente cosentina della destra e di gran parte della sinistra, acquartierata in un “non pensiero politico”.
A Principe ed a chi vuole, il compito ora di contribuire ad amalgamare le sensibilità progressive dei processi socio economici.
Così come non c’è da scandalizzarsi se nessuno spazio abbiano ottenuto i partiti, d’altronde non essendo presenti in campagna elettorale con i loro simboli tranne poche eccezioni. Era prevedibile.
Piuttosto la coloritura identitaria riformista del messaggio di Principe è stata salvaguardata evitando di spegnersi nella unicità del Partito della Sinistra.
Non è stato commesso cioè l’errore dei cattolici democratici che da molto tempo hanno rinunciato alla loro identità immeschinita nella delega politica ad altri.
Sarebbe sconcio meravigliarsi che quelle identità abbiano invece prevalso anche a Cetraro, Paola e a Scalea.
Condivido. Come sempre chiaro e puntuale