di Franco Petramala
Ad osservarla si direbbe di si, poiché quei Paesi realizzano ormai il 27% del PIL mondiale. Essi hanno adottato lo schema capitalistico dell’Occidente, destinando maggiori quote di reddito ai consumi e quindi al benessere della popolazione che stentava ad averne. Naturalmente con vaste aree sociali escluse e la ricchezza nelle mani di pochi.
C’è chi tra i protagonisti degli assetti preesistenti, in sintesi quelli del mondo occidentale più ricco, accanitamente vorrebbe inseguire i tassi di sviluppo di quei paesi per riappropriarsi dei primati economici-finanziari. Sarebbe teoricamente possibile! Ma al prezzo di rinunciare alle conquiste sociali avvenute dal secolo passato, dal welfare alla sicurezza sociale per tutti, oltre che al riconoscimento dei diritti civili e universali, meglio definiti di civiltà democratica.
Sarebbe possibile questo? No! non sarebbe possibile questo! L’unico terreno di confronto non è quello delle sanzioni economiche e doganali, ormai pressocchè inutili, ma quello della imposizione di quei diritti civili umani ed universali, il rientro nella “normalità etica” da parte dello stesso occidente nei pressi della democrazia.
Questo il vero patrimonio dell’Occidente da contrapporre, rigenerando la democrazia!