Nella Memoria la Verità

di Giuseppe Aloise Nell’anno 2024 si è celebrato il 200° anniversario della fondazione del Museo Egizio di Torino. L’evento non…
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di Giuseppe Aloise

Nell’anno 2024 si è celebrato il 200° anniversario della fondazione del Museo Egizio di Torino. L’evento non solo ha stimolato riflessioni sulla civiltà egizia ma è stata l’occasione per sottolineare come il racconto della storia si intrecci con il futuro. Mi ha colpito in modo particolare il titolo della pubblicazione ufficiale del bicentenario: La memoria è il nostro futuro. Gli egizi ritenevano, infatti, che ci fosse una modalità di immortalità che prevaleva su tutte ed era quella del ricordo. Bastava scrivere il nome e leggerlo per garantire a quelli che non c’erano più di continuare a vivere.

L’apprezzabile contributo di Salvatore Cataldi che ricostruisce, in un lavoro letterario che ha il sapore di un romanzo storico, la vicenda umana di un illustre e poliedrico personaggio – Henry Mueller – evoca il canto “ortodosso” di un Arpista egizio che, scolpito su un immaginario sarcofago, assicura al Defunto che non è più tra i viventi una sorta di immortalità laica.

Il ricordo, come sottolineano illustri latinisti, “riporta ogni cosa al cuore” e nel presente che viviamo, caratterizzato dalla globalizzazione e da processi di disarticolazione connessi al variegato mondo delle comunicazioni, abbiamo bisogno di riportare al cuore la memoria degli accadimenti che hanno caratterizzato il nostro passato.

La nostra identità collettiva, soprattutto quella delle comunità locali, si costruisce e si rafforza recuperando dall’oblio i fatti determinanti del passato e la loro “verità”.

Non è un caso che il termine greco “Alètheia” significhi verità. Alétheia richiama il termine Lete che è il nome di un fiume famoso nella mitologia e nella letteratura greco-romana. Lete è il fiume dell’oblio e quindi Aletheia significa anche “assenza di oblio”. Dunque verità e ricordo, verità e passato nella storia delle persone e dei popoli si intrecciano in maniera indissolubile.

Franco Petramala

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