E’
l’Italia degli “Equivoci”:
l’unità delle aggregazioni a destra, ancor più
equivocal’invenzione del PD
(ex comunisti ex socialisti alcuni ex democristiani), voluto per
“miscelare” pezzi di
culture comunque differenti.
Plausibile una
piattaforma per alleanze ma
non ragionevole
l’abolizione delle differenze per la mania di scimmiottare un
americanismo
leggiucchiato qua e là da chi si proponeva illuminato, in verità
semplicemente opportunista. Se infatti non fosse nato il PD, chi
vi ha dato luogo non avrebbe totalizzato elettoralmente più del
6 o 7% per ciascuno dei partner maggiori: si è
mascherata così la
decadenza, garantendosi alla sinistra quote di potere senza
una sia pur fievole
visione utopica: una operazione aritmetica astuta ma…!!
Il PD non potrà costituire perciò un
unicum tanto coeso
da essere identitario.
Allo stesso tempo è stata disattesa la lettura del disagio dei
cittadini, quotidiano o diffuso. Così da avviare i 5Stelle al
33% nel 2018 con semplici parole d’ordine senza una sociologia
selettiva dei dati di realtà, non essendo tale la suggestione
del teatrale rifiuto globale del
“vaffa” o della
fesseria del “uno vale
uno” o del
vattelappesca.