Ho letto con molto
piacere la Sua dichiarazione sul “Recovery found e la Next
Generation” raccolta da Domenico Marino sulla Gazzetta del Sud,
condividendo che le suddette misure sono “occasione imperdibile
per la Calabria. I cittadini devono essere protagonisti di un
patto intergenerazionale per sviluppare la cultura della
legalità e della giustizia e non delle elemosine e degli amici
degli amici”.
Lei avverte
bene l’isolamento in cui è caduto lo stesso
popolo e Lei sa da quanti anni prevale la tesi della irrilevanza
della presenza dei cattolici nella vita politica; si pensa per
abitudine ad un partito di cattolici ma è di altro spartito di
tempo; è storia invece la rilevanza dei cattolici democratici
nei processi di crescita civile nel mondo ed in Italia.
La forma
partito non è per i cattolici un valore assoluto sicché il
proponimento non può che essere il convergere delle loro
sensibilità in una intesa fra opinioni ed esperienze dovunque si
sviluppino per un impegno sociale comune.
La cultura
politica è stata dissacrata; sembra che ci sia concordia sociale
ma esiste davvero amicizia sociale? e la riconoscono le
istituzioni per salvaguardarla? possiamo credere di possedere
per sempre la libertà? E’ servita e serve alla democrazia perché
questa sostenga le mani stese degli ultimi e promuova il
produttivo, alimentando la civiltà!
Ha ragione,
don Francesco, non ci sono vie d’uscita se non riscoprendo una
etica individuale che accompagni quella collettiva, promuovendo
azioni e testimonianze di sensibilità comuni per obiettivi
riconoscibili; ridando così un senso alla vita comunitaria e
rivendicando tuttavia le proprie identità. Grazie per le
indicazioni che ha voluto dare.
Franco Petramala
***
Mons. Francesco Savino Vescovo di Cassano
all'Jonio