Intervista a Pier Paolo Pasolini

 La Intervista a Pier Paolo Pasolini
(recensione di Franco Petramala)

Aspettavo con ansia di leggere Pasolini sul Corriere della Sera; ogni volta come se indovinasse come chiarirmi un qualche mio pensiero confuso. O vi approdavo.

 Così esplicito e così irriverente verso la verità ufficiale della sinistra comunista, mi confermava a stare nel giusto vivendo gli aspetti popolari della convivenza civile e così anche nel praticare quello che all’epoca si chiamava impegno civile e politico.

Affascinante quel suo modo di ritrarre la persona nella sua comunità, la omogeneità delle sue radici fino al punto di osservare che chiunque, finanche il poeta moderno non è solamente lo specializzato in poesia, ma è anche sociologo, ed altro; per esempio !

Così come invitava a riflettere il rivendicare l’individualismo pur rimanendo “tutti” sfuggendo alla tentazione dell’individualismo borghese, “lirico intimistico  irrazionale” per approdare all’”uno che non esprime solo sé stesso ma esprime tutti gli altri”.

 Mi era piaciuto leggere “Ragazzi di vita” perché davvero mi parlavano e mi parlavano in un linguaggio pur non usualmente mio.

Ho ripassato questo ed altro, scorrendo le pagine della inedita “Intervista a Pier Paolo Pasolini” del 1961 conversando con alcuni ragazzi al Bar-Caffè Norman di Torino, stampata di recente dalle Edizioni Alimena Orizzonti Meridionali.

 

Franco Petramala