Simone wil

 

Maniifesto per la soppressione
dei Partiti Politici
Simone Weil

 

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E’ una lettura importante e illuminante sull’origine dei partiti durante la rivoluzione francese o meglio con il consolidarsi dei giacobini.

Ma è significativa anche della ripulsa verso una organizzazione, il partito appunto; nel campo visivo di esso c’è la vocazione a  rendere legittimo ciò che la maggioranza ritiene lo sia.

La Weil è critica ed è illuminista senza i complessi della sua testimonianza politica dal 1930 al 1943, straordinario esempio di capacità critica, perché “il bene è bene in sè” senza che ciò sia influenzato da alcuna maggioranza.

“La verità è una. La giustizia è una. Gli errori, le ingiustizie, sono indefinitamente variabili. Così gli uomini convergono nel giusto e nel vero mentre la menzogna e il crimine li fanno indefinitamente divergere”.

Sembra leggere uno scritto di etica come il Manuale di Epitteto, invece è il ragionato rifiuto di ciò che è autoritario ed autoreferenziale nell’epoca delle ideologie e delle sue violenze.

Una domanda di attualità: oggi i partiti politici rappresentano davvero la volontà dei cittadini o sono dei semplici organismi che hanno come unico scopo quello di riprodursi?

Davanti a tale giudizio negativo, serve tornare indietro al tempo in cui gli atti politici della Francia del 1789 erano i “cahiers de doléances” espressione della democrazia diretta ? E serve riportarsi all’epoca del dissenso della Weil ?

Forse è importante domandarsi: se la società è cambiata e i partiti hanno orientato la società nell’ottocento e nel novecento, il cambiamento è governabile dallo “schema-partito” che rischia ogni giorno di apparire un recitante senza copione o peggio un recitante un copione incomprensibile ?.

Simone Weil abbandonò l’insegnamento per lavorare come manovale in fabbriche metallurgiche; militante comunista antistalinista partecipa alla guerra civile in Spagna; muore nel 1943 a soli 34 anni in sanatorio.

Come per lei, durerà a lungo  la dedizione di ognuno alla verità e al bene.

Franco Petramala