Mentre si evolve la fase politica della così detta crisi
di governo, si dovrebbe riflettere, proprio ora, sulla pervicace
volontà delle Regioni del Nord, sostenute in questi anni da
tutto il sistema partitico, da destra a sinistra, nell’assumere
iniziative ispirate all’autonomismo” di quei territori.
Contemporaneamente si dovrebbe seriamente riflettere
sulla insipienza ormai quasi trentennale della classe politica
meridionale e quindi della sua classe dirigente, come inebetita
di fronte alla crisi dovuta al venir meno del clima di
solidarietà nazionale ed all’impoverimento della condizione
economica e sociale del Sud: sicché nel frattempo è stato
vistosamente incoraggiato parassitismo ed affarismo, spesso a
vantaggio di classi dirigenti imperterrite a lucrare nel
proprio.
Questo il tema posto da Franco Petramala in un suo
articolo che richiamava il messaggio di Sturzo “il Mezzogiorno
salvi il Mezzogiorno”; il messaggio di Sturzo è del 1923 e
malgrado avesse prodotto nel dopoguerra effetti straordinari,
pur con molte carenze, è tuttora attuale in assenza del clima di
solidarietà nazionale perfino minaccioso della stessa unità
nazionale.
Né si evitano i dilemmi né si cela la realtà offrendo
messaggi sovranisti che in genere illudono ma non risolvono.
C’è da richiamare invece le responsabilità proprie dei
meridionali essendo di cortissimo respiro la tendenza ad
indicare unicamente in un “ideologico egoismo” nordista il
responsabile dello stato attuale di disagio profondo dei
territori del Sud Italia per oggi e per domani.
Probabilmente è vero che, malgrado i sostegni dell’epoca
della solidarietà nazionale, negli ultimi decenni non hanno
avuto successo o almeno i successi sperati, tanto da aprire una
reale ed europeistica prospettiva di sviluppo delle regioni del
Sud, con le differenze del caso fra regioni e regioni.
E poiché nel Mezzogiorno di Italia più ancora che in
altre parti del Paese la classe dirigente ha una funzione ed un
ruolo dirimente e decisivo nei processi sociali, c’è da
augurarsi il cambiamento sul ruolo e quindi sugli interpreti dei
quei ruoli.
Il tema non riguarda questo o quel partito né le
rivalità politiche partitiche o meno, né riguarda puntigliose
contrapposizioni fra Nord e Sud, ma complessivamente interessa
il sistema politico del Mezzogiorno, poiché l’alternativa è la
rassegnazione al declino definitivo di questa parte del paese.