Di tutto. Flottando tutti finalmente (si direbbe
diversamente dal Rinascimento***), nella società del benessere
della certezza del domani prospero. La presunzione
dell’occidente ricco e “colto” insiste che il Covid abbia
indotto l’incertezza generalizzata. Questo è falso: c’era o no
la incertezza, in grande parte della umanità vivente, per fame
malnutrizione mancanza di alloggi niente istruzione esclusione
dalle cure sanitarie e dai processi elementari delle decisioni?
Secondo l’ONU per esempio, già nel 2015, le donne che non
riuscivano a soddisfare i bisogni primari, erano e sono il 20 %
in più degli uomini. Il Covid ha aggravato la situazione di chi
già precario ed ha contemporaneamente inaugurato lo stato
depressivo e di incertezza (finanche la morte è decaduta da
momento esistenziale ad evento alfanumerico) degli ambiti della
certezza dei “ricchi”. Vivendo nell’incertezza l’occidente del
mondo ricercherà continuamente altre identità e non trovandole,
ricercandone ancora!
La verità si nutre di certezza e questa non essendoci,
la prima affievolisce.
E’ singolare come la non fiducia coincida con la
maggiore quantità di informazioni disponibili. (Papa Francesco –
Enciclica Liberi Tutti). Ciò che è apparentemente trasparente è
spesso ipnotico presagio di raggiro, prossimo alla “vigilanza”
di chi vuole sopraffare illudendo lo spettatore del “Teatro dei
Pupi” che quelle scene siano la realtà utilizzando il “sogno”
fallace.**
A qualcuno verrà in mente: ed allora? Rientrare nella
propria identità, sezionando le ragioni, soprattutto i motivi
abietti delle diseguaglianze, imparando dai poveri e non dai
ricchissimi, riscoprendo il senso critico dell’”umano” da oltre
due secoli abbindolato dal nichilismo.
Franco Petramala
*** “Del doman non c’è certezza” - Canzona di Bacco di Lorenzo
il Magnifico, motivo ripreso poi da Francesco Redi in “Bacco in
Toscana”
** Confronta: L. Ariosto “Orlando Furioso” eA. Panebianco - Il Paese senza memoria – CorSera del 1
giu 2021