Partito Unico e Monopartito? di Franco Petramala

il Fondino del 25 Agosto 2021

Partito Unico e Monopartito?

di Franco Petramala

 

Di solito ci si domanda, chi di maggioranza? da più di vent’anni in Italia ci si domanda, chi di opposizione?  nessuno in effetti rispondendo, in tantissimi si affannano a sostenere che non esiste più la destra e la sinistra ed indifferentemente si utilizza finanche il linguaggio dei dissensi radicali da chi ha sempre rivendicato i centralismi.

Ci si tolga dalla testa che il Partito Unico sviluppatosi in Italia sia un partito unico come nel fascismo. È altra cosa. Il Partito Unico attuale non è un Monopartito ma un Pluripartito, i cui pezzi tuttavia convergono.  L’attuale è uno Regime Monopartitico di fatto che non viene generalmente percepito come un sistema non democratico giacchè, fra l’altro, il Monopartito si differenzia per pretesti e non per sostanziali differenze, essendosi eliminate perfino le correnti interne. Rimane la parole d’ordine da tutti professata…dell’idea liberale (sic !).

Cresce così a dismisura un sistema corporativo che, a sua volta, in parte è figlio di una cultura di diritti senza doveri, finendo per innaffiare il nepotismo diffuso in favore di una giustizia sociale che negando ogni “ascensore sociale”, favorisce una democrazia esangue e corporativa *** in vista di un regime che riscopre una sorta di comunismo delle necessità, malamente ed in maniera canagliesca.

Naturalmente l’intero sistema politico si guarda bene dal riproporre le differenze culturali dei cittadini allontanando per quanto possibile la prospettiva del sistema elettorale proporzionale che riconoscerebbe appunto le diversità, il tutto in favore degli incasermati delle poltrone.

Franco Petramala

*** Spunto da Adrian Wooldridge, editorialista dell’Economist, nel suo libro «The Aristocracy of talent» citato da Amici de il Sussidiario