Pitigliano

Pitigliano

 

luogo piccolo, disegnato nel suo merlettato forse prima che vissuto; la storia vi è passata e non invano, vi si odono le laboriosità di abitanti dediti alla terra ed al culto di spiritualità confesse, quiete sensazioni di antiche memorie e di solide certezze e tuttavia senza preclusioni.

 La campagna circostante è abitata da presenze antiche, preromane postromane e medioevali, un dolce acrocoro in cui risveglia presenza di fattorie e odori di terra e di suoi prodotti; il vino e le uve mostrano la vita e la gloria del vivere di gente serena nel professare le loro fedi religiose e  unite nella vita comunitaria.

 E’ vanto visitare questi luoghi e ricordarne il disegno i sapori gli odori;  la fragranza di quel vino bianco testimone di sapienza e di memorie di persone che pur non avendo le medesime credenze religiose o convinzioni politiche, costruivano assieme futuro e speranza.

 Aduso alla magia del paesaggio della campagna della Magnagrecia e della percezione dei suoni provenienti dall’antico, non conoscevo il grossetano e la Maremma ma l’incipit di Pitigliano quel fascino mi ha evocato.

 

Franco Petramala

 dalla fattoria “Villa Corano”