Page 141 - Franco Petramala - Libro 3
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Si  ha  peraltro  l’impressione  che  i  Presidente  della


            Repubblica  a  tutt’oggi  siano  due  e  non  uno,  come  in  un

            ritratto metafisico, sovrapposti nella medesima persona.


            Uno eletto in un Conclave romano regolare secondo la regola


            del  più  probabile,  l’altro  eletto  sempre  a  Roma  in  un

            Conclave  di  incapaci,  tendenti  al  tradimento  plateale  per


            calcolo, dove è prevalsa la emergenza accanto al complotto.


            La  differenza  dalla  pratica  avignonese:  entrambi  gli


            avvenimenti  si  sono  svolti  a  Roma,  entrambe  le  elezioni

            hanno individuato la medesima persona, ma in un clima che


            può autorizzare a presagire quello che sarebbe avvenuto, in

            epoca storica attorno al 1525, con il sacco di Roma.



            A parte l’amor di tesi, auguriamoci che come per le vicende

            risalenti a Filippo il Bello, autore e antesignano delle “finali”

            persecuzioni  ebraiche  e  di  tanto  altro,  non  si  finisca  per


            trovare soluzioni come quelle che caratterizzeranno l’epoca

            di Alessandro VI Borgia.

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