Page 148 - Franco Petramala - Libro 3
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Quando ebbi possibilità di visitare i luoghi della memoria mi
interessavano alcune stazioni del Brandeburgo da dove si
avviavano ebrei e di altre etnie ai campi di concentramento,
lugubri luoghi che ancora oggi emanano senso di angoscia.
Passeggiando per Berlino capitavo spesso in
Wittenbergplatz dove, davanti la metropolitana, è posta la
iscrizione dei “luoghi dell’orrore che non dobbiamo mai
dimenticare”.
A Dacau invece avvertivo il desiderio di morte degli internati
che avrebbe indotto i loro corpi ad essere insensibili alla
sofferenza fisica così da tenere più in alto lo spirito e renderlo
eterno proprio perché umano.
La commozione del girare per padiglioni e forni crematori,
la desolazione dei posti comuni è profonda e invincibile per
noi che quotidianamente è come se sopravvivessimo a quella
immane tragedia.
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